giovedì 8 ottobre 2009



ottobre è il mese mondiale sulla morte perinatale.

la morte perinatale è la beffa più atroce e terribile che la vita può offrirti. è quando credi nella vita e la vita ce l'hai nella tua pancia di piccola donna. è il non riuscire a mettere al mondo un figlio "vivo", è poterlo abbracciare, se puoi, solo da morto, è il non vedere mai i suoi occhi.

la morte perinatale, in italia, è una qualcosa che riguarda 2.500 famiglie ogni anno. è la panettiera sotto casa, la commessa all'angolo, la commercialista che ti prepara la dichiarazione dei redditi, è la sconosciuta in bicicletta. sono 2.500 le donne che ogni anno escono di casa e conducono vite "normalissime" trascinandosi dietro un segreto indicibile.

perchè la morte perinatale non si racconta quasi mai.

perchè la morte perinatale non si dimentica mai.

perchè perdere tuo figlio, nella stragrande maggioranza dei casi senza nemmeno un motivo evidente, negli ultimissimi mesi di gravidanza o appena nato, è un qualcosa che non ha senso...

la morte perinatale ti dà rabbia. la rabbia più enorme che una donna possa provare. e il giorno che doveva essere il più bello della tua vita si trasforma nel giorno più orrendo e più doloroso mai provato.

sei madre.

sei finalmente madre.

sei madre di un bimbo la cui casa sarà eternamente un cimitero.

ottobre è il mese internazionale della consapevolezza sulla morte infantile e sulla perdita in gravidanza e questo 15 ottobre delle associazioni inglesi propongono l' onda di luce.

se in tutto il mondo ogni partecipante accende una candela alle ore 19 locali e la mantiene accesa per un'ora, per tutta la giornata del 15 Ottobre un'onda di luce attraverserà il globo, illuminando progressivamente tutto il pianeta, un fuso orario dopo l'altro. Si tratta di un modo simbolico per sentirsi idealmente uniti con molte altre persone nel mondo, accomunate da un lutto che invece abitualmente isola: la morte di un bambino.

...io ho saputo solo stasera di questa iniziativa. il 15 ottobre, alle 19.00 spaccate sarò sul terrazzo del palazzo in cui vivo e accenderò la mia candela. farò, spero, parte di un' onda enorme, immensa, bellissima, un'onda capace di farti per un attimo dimenticare la fatica del nuotare. una di quelle che ti portano un attimino più vicino alla riva, perchè ci si aggrappa tutti insieme, come fanno le formiche, e la stanchezza, quella, si sente, per un istante, un pò meno.

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